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giovedì 4 febbraio 2016

Romeo si è fatto Juliette



Preso tra le contorte stelle
le linee topografiche la mappa imprecisa
che portarono Colombo fino a New York
a metà strada tra l’est e l’ovest
lui passa a prenderla indossando un giubotto di pelle
la terra geme e si ferma in un fremito


all'orecchio un crocifisso di diamante 
che serve a fronteggiare la paura
di aver lasciato l’anima
nella macchina noleggiata di chissà chi
nei pantaloni nasconde uno straccio
per pulire lo schifo che ha lasciato
nella vita della sinuosa Juliette Bell
E Romeo voleva Giulietta
e Giulietta voleva Romeo
e Romeo voleva Giulietta
e Giulietta voleva Romeo
Romeo Rodriguez drizza
le spalle e bestemmia Cristo
poi si passa un pettine nella nera coda di cavallo
sta pensando alla sua stanza solitaria
al fetido lavandino accanto al letto
poi sente il profumo di lei nei suoi occhi
e la sua voce era come una campana
Fuori nelle strade fumavano
gli spacciatori di crack stavano sognando
un Uzi di cui qualcuno si era appena impossessato
“scommetto che riesco a prendere il lampione
con il mio braccio buono dietro la schiena”
dice il piccolo Joey Diaz
“amico, fammi fare un altro tiro
quei tipi dei quartieri bene non valgono niente
quegli italiani hanno proprio bisogno di una lezione
quel poliziotto che è morto ad Harlem
pensi gli sia servito come avvertimento?
stavo ballando quando ho visto il suo cervello
spappolarsi per strada”
E Romeo ha avuto Giuletta
e Giulietta ha avuto il suo Romeo
e Romeo ha avuto Giulietta
e Giulietta ha avuto il suo Romeo
Metterò Manhattan in un sacco della spazzatura
con una scritta in Latino che dice:
“è difficile non fregarsene di questi tempi”
Manhattan sta andando giù come un sasso
dentro il letame dell’Hudson, che shock
hanno scritto un libro a riguardo
dicevano che era come l’antica Roma
Il profumo gli bruciò gli occhi
avvinghiato alle sue cosce
qualcosa balenò per un istante
poi svanì e non ci fu più





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