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lunedì 5 maggio 2014

U calcio 'ra carogna

Genny a Carogna ci autorizza tutti!
Autorizza chiunque a dire la sua su una vicenda che ha a che fare MOLTO con il calcio in Italia. Non con lo sport! perchè il gioco nazionale, pilastro della Repubblica delle banane,  non ha nulla di "sportivo". 
La premessa: - Incompetenza totale dei media nel raccontare l'ennessima triste pagina Italiana. L'ignoranza di molti, esternata senza vergogna alcuna, sui profili facebook; "like" messi a cazzo; i fotoritocco dell'eroe "dentro lo stadio"; il racconto deformato dei "precedenti storici" .... e le altre solite cagate di piccione che imbrattano le nostre finestre e con la solita soluzione per pulirle: aspettare la pioggia!
Il primo passo : - Scindere le 2 serie di eventi accaduti sabato a Roma. a) un uomo spara ad un altro uomo; b) un uomo sceglie, se la partita s'addà fare o meno.
Cap. 1° :  Lo sparo.
Un criminale, armato, spara verso un gruppo di persone. E' cosa ben diversa dal dire che, un Tifoso della Roma, spara contro i tifosi del Napoli. Si tratta di un potenziale omicida punto. C'è poco da discutere. Se parte del movente, fosse l'odio verso una popolazione, verso una cultura è una cosa subordinata, che sicuramente aggrava l'evento, ma che attiene a quel singolo criminale, non a tutti i romani romanisti.
Invece no: i commenti a caldo, le riflessioni a freddo e le cagate tipiede, associano l'odio razziale dei romanisti verso i napoletani all'evento n.1 finendo col diventare la miccia dell'evento n.2. 
Cap. 2° : Il potere del tifo.
Nella finale di cappa Italia, del 2011, un tifoso festeggia la sua squadra (sua nel senso di possesso direi) con la coppa in mano ed i calciatori intorno. Qualche anno dopo, lo stesso "rappresentante", si presenta con una maglietta in "onore" di un ultrà-omicida, tale Spezziale, idolo del tifo di mezza Italia perchè carnefice di un "nemico del calcio": l'ispettore di polizia Filippo Raciti. L'uomo in questione, diviene interlocutore della questura, tramite un onesto ambasciatore slovacco, da lui scelto. 
Cap. 3° : Le difese.
Le istituzioni si nascondono dietro il muro dell'ordine pubblico; scortano buona parte dei tifosi allo stadio ma lasciano liberi altri di sparare per strada in pieno giorno.
I famigliari del criminale, minacciano i parenti della vittima... ovviamente vogliono ucciderli.
Le società twittano frasi di circostanza, in quanto alzano la voce solo quando c'è il torto arbitrale.
Altri tifosi, sostengono che la "Carogna" abbia salvaguardato la sicurezza degli altri tifosi; abbia tutelato ed onorato il ragazzo vittima dell'agguato accertandosi delle sue condizioni  ed abbia mandato un forte messaggio politico, attraverso la scelta della maglietta indossata... in sostanza quest'uomo è la reincarnazione di Gesù Cristo.
Cap. Fine.
Le analogie tra i due personaggi protagonisti, sono talmente tante, che aspetto con ansia le teorie complottistiche che girano in rete. 
Se nessuno riesce a contrastare insulti razzisti e territorialisti, cori pro-vesuvio, spranghe, spari, lanci di fumogeni, tifosi "carogne", venerazione ossessiva della propria squadra... non si dovrebbe provare a sospendere questo grande circo, piuttosto che giocare? un anno senza campionato, per struttura un architettura che regga veramente.

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