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lunedì 23 gennaio 2012

Fascisti su blog

Fascisti versus Comunisti; nessuno gioca in casa (o forse si?) Atto primo:
I fascisti soffrono della fobia del pene piccolo: cercano sempre di strafare; sono da sempre i reali "alternativi".
Ai tempi del liceo: Skin heads vs rasta men. Il luogo comune è la loro testa rasata; ed è inutile che ridete pensando alla mia; dico io, sei in piena tempesta ormonale, la cosa più figa che puoi fare è far danzare il tuo ciuffo con l'incontro occasionale del vento,su di un 50ino senza parabrezza... e ti rasi la testa? Mai visto il film con Scamarcio? cazzo rimorchiava proprio perché non lavava mai i suoi capelli!!!! sulle argomentazioni stiamo la; anche nell'originalità dei luoghi dove deflorare le fanciulle; era il capello l'arma in più.
Sempre in tema di luoghi comuni, ma cosa si fumavano? le canne no! considerando sopratutto il fatto che i principali distributori erano centri sociali e quelli di colore; Il fascista ad Ibiza o ad Amsterdam, da chi la compra? e soprattuto che ci va a fare? va a vedere il museo di Van Gogh? ma lo sa che usava colori caldi? La barba; il fascista deve radersela tutti i giorni, altro luogo comune; userà mach3 o wilkinson? la mia non è una pubblicità occulta,perché mio nonno ed ora mio padre si fanno la barba ogni giorno; quello strato di grigio che resta perpetuo,io proprio non lo sopporto; Il colore Nero. Domina nel guardaroba di un fascista; che paradosso. In genere non accettano i neri, o nella visione moderna e più soft, non accettano gli immigrati: Via da casa nostra! ma quand è che un spazio geografico delimitato politicamente è diventato una casa? E soprattutto,quando ti trasferisci? L'amore per la famiglia; eppure nella mia testa,pensando a loro,mi galleggiano sempre i soliti luoghi comuni; e li vedo tipi che picchiano le loro donne e le soddisfano al massimo per 3 minuti alla missionaria,una volta ogni 2 settimane. E' che per me,loro soffrono di uno stato patologico, dovuto al timore di avercelo piccolo.


giovedì 19 gennaio 2012

Murphy aveva ragione

Una domanda rognosa: Perché non appariamo mai come dovremmo alle persone che ci piacciono?
Con le donne: Lei  ti piace maledettamente? Tu non piaci a lei. Ma potresti piacere all’altra,che però senti non essere la tipa per te.
Ti faresti una tizia? Lei non ti caga per niente; staresti insieme a lei? Lei ti userebbe come fa con tanti altri
Quando risulti brillante, non hai l’aspetto che lei vorrebbe; Quando rientri in quei canoni estetici, sei poco interessante ai suoi occhi; se aspetti un po e la inviti a cena, lei sarà a dieta. Cinema? Ha già visto il film,oppure è claustrofobica . Certo sempre meglio di una con gusti cinematografici e musicali di merda.
Attiri le pazze. Solo che queste matte,con te piangono e basta! Non ho mai capito perché è così frequente rendersi ridicoli,nel momento clou, con i pochi che vi reputano seri.
Tu sei in piena nevrosi? Incontri  quella con la fissa dello yoga e della pace interiore; Tu sei in un momento di serenità ed equilibrio? Lei è sotto prozac. Quando elabori un pensiero molto complesso utilizzando semplici parole,un qualcosa che andrebbe sentito … Lei non c’è. E neanche l’altra c’è. Sei solo; in un cesso a farti la barba e non riesci neanche a compiacerti, perché sperimentavi nuove soluzioni per la basetta e quindi hai un lato alla Elvis e l’altro neomelodic-style. Sotto il mento sei liscio come il culo di un neonato appena cambiato. Trovi la camicia giusta? Non hanno la taglia; Allora indossi il maglione regalato dalla zia,così non ti rompe più il cazzo,ma incontri la donna dei tuoi sogni,che ovviamente ti sfotte e diventa un incubo. Le confessi che provi qualcosa: sei solo un amico.
Si esce; ordini 5 birre, venendo poi a sapere che il padre era un alcolizzato che picchiava la madre; Quando tante donne mostrano interesse per te,significa che ti sei appena impegnato. La tradisci? Lei non lo merita,vieni scoperto e perdi tutto. Non la tradisci? Lei si fa la squadra di rugby. Sei a caccia? Diventi inspiegabilmente oggetto di attenzioni di un uomo. Ti accendi una sigaretta. Lei ovviamente non ha mai fumato; Hai un sigaro per darti tono, ma lei fuma solo Maria. Ti bevi un Cuba-libre; lei beve solo vino rosso; ordini uno spritz, lei si sfascia col gin; Devo far ordinare lei per prima e prendere lo stesso, accettando la mia patologica condizione di inadeguatezza


sabato 14 gennaio 2012

Pensieri di un viaggiatore low cost

Aveva fallito in tutto; con le donne, con il lavoro, con la famiglia. Ogni cazzo di volta che aveva un obiettivo non lo raggiungeva. Sapeva far ridere, era ironico; sapeva anche voler bene, ma voleva essere qualcuno o forse di qualcuno. Il potenziale c’era, ma come molto spesso accade, le capacità necessarie per esprimerlo, erano pessime. La volontà. Ecco forse quello non era il suo forte. Difettava di giudizio, ma cercava di fare del suo meglio. Era anche capace di amare, ma probabilmente non era capace di farsi amare. Il suo egoismo a volte, prevaleva su tutto e tutti tranne che sulla sua voglia di vedere le cose con occhi ardenti, come brace; quella d’un camino dopo una notte passata a consumarsi, eppure ancora rovente. Li’, sotto il carbone  che non ha sfumature.
I momenti “topici” li aveva trascorsi in solitudine, come un lupo che esce dal branco: poco feroce per stare con gli altri,ma abbastanza per sopravvivere. O forse troppo feroce per stare in un branco e capace di vivere. Era questo che gli piaceva pensare. Era libero, ma non tanto da voltare pagina.  Troppo spesso si era fermato al punto, quando in realtà avrebbe voluto avere il coraggio di scrivere una propria storia. Passò del tempo prima di decidere. < Continuare a leggere o iniziare a scrivere?>. Poi decise;  fu come morire e rinascere. Scelse con coraggio, un valore che in sostanza non gli era mai mancato, ma che era sopito, strozzato dalla mancanza di una indipendenza totale. Scelta folle per quell’età, per le sue situazione, per tutto ciò che avrebbe potuto incontrare; ma non se lo chiese mai ad alta voce. Si liberò di vincoli che aveva cercato nel passato,ma che lo asfissiavano: è così che si vedeva; una morbida e calda sciarpa al collo,ma troppo stretta; era uno strano sentore quello che avvertiva; era come quando da bambini si cercava la sensazione di apnea, dapprima nella vasca da bagno, poi  nel mare; Li sei vincolato dalla necessità di respirare, ma cerchi quegli attimi di mancanza,assenza: chi la ricerca per attribuirle il valore vitale,in genere non scrive. Chi attribuisce valore a quegli istanti di panico, istanti di adrenalina , forse inizia a scrivere. Voler scendere sempre di più con quella sorta di incertezza per la risalita.
Iniziò. Voleva viaggiare. E lo fece. Si disegnò un piano,che volutamente non completò: capitolo primo (a)
Le grandi metropoli: ne era affascinato;ne era ossessionato; ne era innamorato. Voleva diventarne geloso,possessivo e custode al tempo stesso. Andare, ma viverla da provinciale, sentendone l’odore stantio, estrapolarne la fragranza; essere come certi artisti,che da una tela bianca,tirano fuori colori mai visti. Voleva vedere i suoni e toccarne le emozioni,fino a che non fosse entrato nel flusso. Sentirsi cittadino. Partì. Cambiò. Cazzo se lo fece. Si reinventò . Nessuno gli avrebbe mai potuto dire che era quella la strada giusta o sbagliata. Non c’è mai una sola via, anzi, molto spesso sbagliare strada è l’unica strada da percorrere. Insegna a sapersi orientare, a non perdersi.
Barçelona. Spagna: Il tempo è soleggiato, ma era prevista nuvolosità sparsa con qualche stronzo di troppo. Entrare nella sagrada familia dopo un acido è un’esperienza quasi mistica. Ti senti umilissimo dinanzi a quel reale castello di sabbia; devi farti risucchiare,anzi inghiottire da quell’espressione di genialità umana. Il gioco di luci,il brusìo dei turisti. Era li che lui la vide o forse la immaginò; da come si muoveva capì subito che non era catalana. Aveva lunghi capelli di neri,di seta, ed uno sguardo deciso, aggressivo; era l’unica che fronteggiava testa a testa quella meraviglia architettonica. Lui era poco presentabile. Troppo sballato per poterla avvicinare,troppo fatto per poterle parlare e quindi decise,in piena opposizione allo spirito che muoveva il suo nuovo essere, di osservarla da lontano. Si focalizzò su ciò che lei fotografava. Con stupore vide che il monumento non era il soggetto dell’interesse della donna. Lei,camaleontica, si mimetizzava nella città,imboccando i vicoletti,entrando in negozi semplicissimi, non quelli per turisti. Capì che lei, faceva ciò che fanno coloro che la città la vivono giorno dopo giorno,anno dopo anno. Era come gli avessero mostrato una delle strade percorribili. E lui la scelse; era così che da subito andava vissuta una nuova città.
Berlino. Germania: Sole con poca umidità; in serata previsti rovesci di biondone poco sobrie. Cristo santo un paradiso. Conobbe una comitiva di Stoccarda, a farsi un week end lungo in città. Si accorse subito dei suoi progressi catalani ed iniziò a notare un suo modo di fare,più aperto,più spinto. Era sempre se stesso, ma lo era in modo diverso,quasi come se riuscisse a rapportarsi in pochi istanti al suo interlocutore. In realtà erano più gli altri che si rapportavano a lui,ma era una cosa bellissima e nuova. Era risultato simpatico ai più. E alle più. Ebbe discreto successo con una di loro; gli andava bene e lui cacciava di continuo nuove giornate come quella,cercando di alzare l’asticella. Domani me ne faccio due diverse! Berlino è una città fantastica; sembra di essere in un film in bianco e nero, dove tutto profuma di birra spillata e dove tutti hanno l’obiettivo di stare bene. Tuttavia nel suo taccuino appuntò  <Bionde> . Come per dire, <oltre alle more e alle rosse,ricredendomi, mi piacciono anche le bionde>. Dai capelli mi piace ricostruire la personalità; lo faccio di continuo. Sarà perché ai capelli ho detto addio tanto tempo fa, oppure perché oggi sono diventati la cosa più curata; sto divagando. La mia personificazione di Berlino è quella di un amico “figo”; di quelli che ti riempiono la serata, anche di quelle dove non sai dove andare o cosa fare. Pieno d’inventiva, mai troppo allegro da essere invadente,mai troppo sbruffone da volerlo pestare; lo puoi presentare agli amici e alla ragazza,portarlo ad una cena, ubriacartici o andare in uno strip club. Trascorrere l’ultima notte senza una camera,e quindi sotto la porta di Brandeburgo, abbracciati non ad una tettona, ma alla valigia che contiene quel poco di pulito che ti è rimasto; poter dire di essere stato a fissare il cielo sopra Berlino. Lasciarsi alle spalle Brandeburgo,passare per Londra,telefonare a una stronza da un telefono pubblico di Piccadilly circus e farsi riprendere col proprio telefonino da un tizio che cercava di venderti un cellulare; fumarsi una paglia sulla tower bridge Trascorrere la sera al MOS,per poi ripartire per Amsterdam; mangiarsi un funghetto con un’italiana mezza pazza,che parla 4 lingue e ne usa una come solo le francesi sanno fare; portarsela a letto e risvegliarsi in un imprecisato ostello,senza il cellulare (cazzo il video a piccadilly) e senza più contanti,;un livido sul costato e uno strano torpore al braccio destro. Rivestirsi e non ritrovare un calzino,trovare lavoro come lavapiatti,e spendersi tutto in alcol e fumo; prenotarsi un biglietto per Ginevra andare al gate, ma  rendersi conto che la Svizzera è per i 60enni o per chi vuole rilassarsi ; scroccare un passaggio in auto ed arrivare a Marsiglia, dove quasi veneri il fetore del porto; assistere ad un inseguimento e al pestaggio di un ladro bianco da parte di un nero. Città truffaldina come poche. Vagare senza ragione, sbucare alla stazione e prendere un treno per Parigi.
Paris… Sapete quando una coppia è disattenta e lei resta incinta? Sapete la sensazione per un figlio non voluto? Di odio quasi; fin quando non nasce e da li,amarlo più di ogni altra cosa al mondo,dal primo istante, quella  situazione per la quale puoi dire  <stavolta non ho fallito e con lui non potrò più fallire> . Tacitamenti prometti di proteggerlo sempre; impieghi ogni energia,ogni idea,ogni momento. Questa è stata Parigi. Una città che è come una donna bellissima (la citè),eccitante (quartiere latino),provocante (torre Eiffel), sexy (pigalle), decisa (champs elysees ), una donna non da tutti (Montmartre) , una donna che si conquista di testa, una di quelle che nota certe cose,certi gesti; è una donna che ride quando sei brillante. E devi esserlo continuamente. E’ una donna che freme sotto le coperte (la metro), interessata ed interessante (Le marais). E’ umana. Ha l’ombelico. E’ gare du nord. Lì c’è l’essenza della razza umana. E’ come se tutte le nazioni confinassero tra loro,un 50 metri quadri di sottosuolo . E’ l’ombelico del mondo, fulcro del diverso,dove il difficile,diventa trovare due persone uguali. Proprio li, come un fulmine a ciel sereno la rivide. La dea, l’angelo che segnò la via stava fotografando quel punto di confine del mondo. Era una immagine che lo fece crescere,che lo arricchì
Tra la folla lei si perse, si mimetizzò nuovamente nel frenetico flusso del mondo,dopo quell’istante di immobilità. Quel secondo perso da tutti gli orologi del mondo,che sommati ad altri momenti come quello,fanno sentirti giovane,sempre. Lo stesso secondo,che se si fosse trascorso sul proprio divano,a casa,nell’apatia e la monotonia di un luogo conosciuto e vissuto, ti avrebbe invecchiato di un giorno; un giorno che ti logora,ti sfinisce,ti rende prevedibile. E a fanculo quelle cazzate del tipo attimo con l’anima gemella. È una stronzata; la gente si adagia, piace il comodo, piace trovare scuse per non fare; La vostra cazzo di anima gemella,anziché starsene col culo sul divano,potrebbe cercare quei momenti con voi. E viceversa. Questa è la persona che almeno io vorrei incontrare; è facile la comodità della routine, più difficile è fare le cose che veramente si vogliono fare. Stare insieme a qualcuno vuol dire andare alla ricerca di attimi unici da condividere.
Edimburgo. Scozia : Pioggia,freddo e banchi  di alcol. Io mi bevo una cosa e mi tolgo la camicia,guardando verso quel paesaggio impressionista mentre mi gelo il culo; con la camicia non sarebbe stato lo stesso ed è la mia risposta alla vostra domanda :” perché s’è tolto la camicia?”; non m’ha retto di mettermi il kilt senza mutande. Il farsi pizzicare dalla pioggia anglosassone,che ti colpisce la pelle,mai nello stesso punto,è’ la più pura forma di agopuntura; ed è qui! Nel vecchio continente,in un luogo fantastico,immerso nel verde,dove il clima deve essere per forza ostile ai più,perché devi pagare un prezzo alla natura stessa per poterlo ammirare. Non c’è il tetto di casa tua; sono quei nuvoloni bui e minacciosi ad essere il soffitto,un soffitto sconosciuto. Paura di molti,obiettivo di alcuni
Dublino. Cazzo il tempo a Dublino. Un detto irlandese recita : “il tempo è brutto? Aspettate un quarto d’ora…” Bere con un ubriacone,vestito da boscaiolo; col torace di una quercia. 200cmx120 kg, su Ryanair deve prendere due posti. Costui ti abbraccia e ti stringe tra le sue mastodontiche braccia. Girovagare per i quartieri,col braccio destro di questo omone attorcigliato al collo,come un pitone; e sentirsi “protetti”,al sicuro,come una cazzo di star hollywoodiana col suo bodyguard. Scolarsi litri e litri di guinness,non potendo mai rifiutarne una; già i nostri cugini isolani,sono parecchio sensibili sulla birra. E bere fino a dimenticarsi tutte le stronzate dette quella sera, le figure di merda fatte negli angoli bui della città,cercati per vomitare. Tornare ad avere 18 anni, ubriacandosi fino a stare male; passare la serata in un pub, tutto libero,sport in tv, bicchieri a volontà,bestemmiando verso l’arbitro,ridendo degli errori di un milionario coglione che prendi a calci un palla di cuoio. Continuare la serata a parlare di donne e di bizzarre idee su come rimorchiarle e poi scoparle. Arrivare allo stadio della “confessione” agli amici, su come le donne ti piacciono più in carne che scheletriche, su come detesti quei culi secchi in cui non c’è niente da afferrare quando lei ti salta addosso; puntare il dito e giudicare l’amico che non si espone manco a pagarlo,che non ammette la sua passione per quelle con la puzza sotto al naso; parlare dei momenti imbarazzanti e di come la prima volta ti sei messo il profilattico al contrario e di come ti abbia dovuto “aiutare” ma Maryjane di turno. Una serata tra amici col fallo,per voler essere espliciti,di quelle dove per una volta non ti lamenti per non averla trascorsa tra lisce e focose gambe femminili. Fanculo una volta ogni tanti ci vuole; per inseguire il traguardo chiamato donna ci sarà anche domani.
Stoccolma,Svezia: Fa una cazzo di freddo e io non ho gli indumenti giusti. Le strade sembrano la hall dell’Hilton di via Veneto; le bici sono le nostre autovetture ma hanno la precedenza sui pedoni. Bike is the future!!! Esattamente 32 ore a Stoccolma,poi si  riparte
I taxi e le cabine del telefono: Londra; La HB e i crauti:Monaco; La pizza e il caffè:Napoli; Le rovine di una guerra recente:Sarajevo; I prati e le colline verdi:Dublino; 5th avenue e time square:New York; Il km 0 puerta del sol: Madrid;  Piazza degli eroi e le ungheresi: Budapest; Campo de’ fiori: Roma; cazzo volevo una bottiglietta d’acqua delle cascate del Niagara. A. dovevi portarmela cazzo!!!!!
Dovunque l’onda degli eventi ci porti,lasciamoci trasportare,consapevoli che a volte ci infrangeremo sugli scogli; vivere nuovi luoghi,lontani dalle nostre certezza,perché li creiamo le nostre,senza doverci più appoggiare a nessuno, abbandonando gli innumerevoli bastoni che ci sorreggono,imparando a camminare e a correre da soli; diventare cittadini di tutte le città. Raccontare,ridere,piangere, incazzarsi,scopare; farsi nuovi amici e nuove conoscenza,bilanciandole e attribuirle valore e prezzo; confrontarsi con il diverso e farlo in qualche modo proprio. Fare ciò che ci sentiamo di fare, con la soddisfazione di riuscirci da soli



lunedì 9 gennaio 2012

WhAt Is TEMPO nOw????

Il tempo ama giocare brutti scherzi. E' come un avversario di poker;sei tu contro di lui: il tuo bicchiere è vuoto,il suo è pieno. Apri le tue carte, ed hai poker di Donne; e ti senti un dio perché non ne hai mai avute quattro per le mani tutte insieme; nonostante non sfilino per Victoria Secrets, sono eleganti,sono sexy, comode su di un divano con te che cerchi di sbirciare sotto la gonna...le senti vincenti! Sei eccitato e fatichi a camuffare la cosa. Ti giochi tutto: il passato,il presente anche la sorella a distanza in nicaragua, perché cazzo, non sarà mai veramente tua sorella; non siamo in un film di Pieraccioni tutto rosa e fiori; io l'ho visto perché mi ci hanno trascinato ed era gratis. 
E ti fotte. Il tempo non le donne: AAAA cercasi coglione...trovato!!!! 
Fanculo: 4 donne; odio profondamente il 4

sabato 7 gennaio 2012

...

Gli occhi lottano. Lo fanno continuamente contro ciò che si cerca nascondere.
E' questa la spiegazione che mi sono sempre dato alla frase, banale ma sempre attuale :" Gli occhi sono lo specchio dell'anima".
Il cazzo è saperli "leggere", interpretarli; molto spesso ci si vede qualcosa,che equivale a dire "si vede quello che si è voluto vedere". Il problema di fondo è questo: chi ci dice che vinceranno? Ci sono stati studiosi? si sono mai posti il problema? Freud. Lo voglio scomodare; io sono affascinato dal fondatore della psicoanalisi; Tizio geniale, con gli attributi, mica tutti riescono a mettere per iscritto le loro turbe sessuali? Se solo si potesse fare una statistica su quanti oggi,dovrebbero fare ricorso all'analista! e se fosse possibile farlo sapere a Sigmund. Avrebbe un'erezione credo.
Mi immagino a Brooklyn; proprietario di un loft ed ovviamente; fiero cliente di un analista.Donna possibilmente; mi immagino disteso sul suo divano. Sarò onesto; mi stenderei a pancia sotto! cioè,apriamoci completamente! Credo che nelle prime sedute racconterei un mucchio di cazzate; improvviserei; un attore; tanto oramai il prezzo è lo stesso: teatro o analista? fanculo analista,almeno sono il protagonista, o l'antagonista....

giovedì 5 gennaio 2012

2011

Nonostante io sia un fottuto cinico,nichilista, affondo comunque le radici in un romanticismo vero e puro. Io il 2011 lo etichetto così

Sono onesto tendenzialmente. Io questi due li stimo e invidio tanto. COMPLIMENTI chiunque voi siate
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El Cairo: Piazza Tahrir; Così la gente celebra le dimissioni di Mubarak, noto zio di Ruby Rubacuori
 Muammar Gheddafi; Viene catturato ed ucciso dai...umh, pare i ribelli. I nostri potenti non potranno più genuflettersi ed offrirgli una piazzola per la sua tenda
 Barack Obama segue la morte di Bin Laden (lato six dello schermo) e la partita dei Los Angeles Lakers vs Chicago Bulls (lato destro dello schermo), con delle ali di polli e una Coca light. Potenza della tecnologia
Nasce un nuovo stato il Sud Sudan; hanno meno disoccupati dell'italia e più democrazia
 Uno tsunami colpisce il Giappone; seguono danni gravissimi alle centrali nucleari; magnanimi imprenditori del sud Italia,si offrono di smaltire i rifiuti tossici concimando le nostre bene amate terre
 Oslo. Un non essere umano cerca di battere il record di Hitler, probabilmente mosso da ideologie politiche purtroppo sempre più dilaganti
Madrid, Spagna. Si muovono gli indignados. Per fortuna non è una stronzata in stile flashmob.
 Londra. Rivoltosi esagerano con l' english humor e mettono a ferro e fuoco un quartiere.
 Francoforte. La protesta alla crisi economica,punta il dito contro l'euro. Ha ucciso i nostri padri e stuprato le nostre sorelle.
 Roma. Siccome in spagna c'è stata più mobilitazione e nessun danno,per mostrare la potenza sessuale del maschio italico viene messa la capitale in uno stato di guerriglia urbana
Zuccotti Park. vedetevi V per Vendetta (film e fumetto) e traducetevi il cartello!!!

mercoledì 4 gennaio 2012

La ragazza con il libro usato


Ero seduto al bancone. Già da qualche minuto. Avevo ordinato un Jack ma ancora non mi era stato servito. Sarà perché non ero mai entrato in questo locale prima d’ora; o forse perché c’era molta gente che aveva ordinato prima di me,non lo so. So solo che mi sarei acceso volentieri una sigaretta , se solo  si potesse ancora fumare nei locali. Che regola del cazzo.
Se mi alzassi chiedendo a quante persone dia fastidio il fumo di una sigaretta,sono sicuro che...umh: ragazza seduta  al tavolo 12  in compagnia di quel tipo che somiglia a Kevin Federline ; che coppia bizzarra. Lei precisina,capelli raccolti,tiratissimi, molto trucco dai colori leggeri,quasi volesse apparire natural, vestita in modo casual,orecchini pacchiani; tiratissima, come se vivesse nell’upper east side. Lui senza alcuna personalità; un mix di una copia di una copia di una copia di Johnny Deep, David Beckahm ed Alvin. Oltre lei nessuno si opporrebbe.
No.
Mi sbaglio; è appena entrata la moglie dell’anno 2011,col suo uomo. Forse è l’amante; da come la guarda di sicuro non è il marito. Forse mi sbaglio. Forse no; in verità non me ne frega niente. Avverto il bisogno di bere.
Eccolo il mio Jack; credo sia li da un pò .Un bel bicchiere tumbler. La forma è accattivante, spigolosa,col fondo quadrato,vetro di buona qualità,  sembra quasi che qualcuno lo abbia schiacciato ai lati come si fa con un bicchiere di carta.
Già i bicchieri di carta. La gente sopravvaluta le cose di carte; bicchieri,piatti posate, alcuni locali hanno le tovagliette di carta; alcuni alberghi le pantofole da stanza di carta. La cosa bella è che spesso sono hotel 4-5 stelle col parquet a terra. Uno pensa sia una cosa di “lusso” , un modo per evitare di girare a piedi nudi per la stanza, non sarebbe chic,non sarebbe moderno, poco cool; Le star Hollywoodiane non girano scalze che cazzo!
Io invece amo girare a piedi nudi in una stanza; soprattutto se il pavimento è il legno. La verità è che gli hotel cercano di evitare che si graffi il parquet. Così nel caso qualche viaggiatore non sia riuscito a far entrare nel suo trolley dimensioni 55x45x20 un paio di pantofole,nuove si spera, loro ti forniscono quelle con il segno distintivo dell’hotel. Bizzarrie del mondo moderno. Io puntualmente le metto in valigia e le porto a casa quelle ciabatte usa-e-getta. Il fatto che poi non sappia come utilizzarle è un altro discorso. Come tutti,sono solito accumulare roba inutile, non gettare via niente, ed ogni tanto, riordinare e trovare cose dimenticate, per poi riporle nello stesso posto. L’uomo è un essere prevedibile, più di quanto lo siano le donne.
Ecco.
La moglie dell’anno ha ordinato. Cosa avrà preso? Dal vapore direi tè o una tisana. Se è una tisana è sicuramente alle erbe; quella donna mi sembra il tipo che guarda in tv solo programmi sulla salute,sul vivere sano, su come avere cura del suo corpo, sui rimedi naturali alle imperfezioni del viso, riviste new age, sapone ph 5.5, solo cucina al forno, verdure bollite ebla bla bla. Sarà meno prevedibile di un uomo, ma è un clistere di monotonia. Credo sia una tisana alle erbe. Si lo è.
Io ordino un altro Jack. Mi chiedo se il barman riempirà lo stesso bicchiere,o lo verserà in un bicchiere pulito? Penso a questo perché il mio sottobicchiere,consistente in un tovagliolino nero dalla forma curiosa, è umido.
Il bancone è totalmente in legno scuro. Il barman ha l’aria di uno nuovo,assunto da poco; questo perché sorride  a tutti,sembra contento del suo lavoro ; può darsi che menta!. A chi piace sul serio fare la stessa cosa giorno dopo giorno dopo giorno. Forse alla ragazza al tavolo 7. L’ho notata quando sono entrato; è il tipo di ragazza che non riesco a non notare. Somiglia ad un’attrice dal nome impronunciabile che adesso non mi viene in mente. E’ seduta li da sola, leggendo un libro di cui non conosco la copertina e di cui non riesco a leggerne il titolo. Ho notato che deve essere un libro non troppo nuovo, sembra un libro vissuto,un libro già letto; non da lei probabilmente ma questo non si può dire. Lei ha occhiali da vista con una montatura bizzarra color rosso morello,che coprono profondi occhioni scuri, dal taglio vagamente orientale, un comunissimo jeans e una t-shirt blue. Ho notato che era blu perché le osservano le tette. Belle,  rotonde, “scolpite”; non troppo grandi ma non si può pretendere sempre tutto.
Beve qualcosa che non riesco ad identificare, mangiando qualche salatino. Suppongo sia così. Non riesco a toglierle gli occhi di dosso. Oltre il suo geometrico seno,tra l’ altro non in mostra, quello che più mi ha colpito è la sua chioma non troppo lunga, sul castano con riflessi rossicci mi c’è poca luce non si vede bene, legati a formare una coda. E’ bellissima. Indossa una sofisticata semplicità, come se avesse un look ricercato,ma che le appartiene per natura.
 Cosa potrei dirle. Potrei avvicinarmi e chiederle cosa legge. Se poi non conoscessi il libro? Se non sapessi neanche cosa ha scritto l’autore? Dovrei cercare di inventarmi qualcosa basandomi soltanto dal titolo del testo. Io odio basarmi sul titolo dei libri,preferisco far riferimento alla copertina. È dalla copertina che a volte scelgo libri da leggere; succede quando compro a caso,senza conoscere l’autore. Succede quando mi imbatto in un libro. Lo vedo sugli scaffali e scatta la scintilla, lo prendo e se ho i soldi lo compro. E’ capitato anche che non finissi mai di leggere un libro acquistato in tal modo,voglio essere onesto;  ma è successo anche di imbattermi in piccoli capolavori,che poi mi hanno spinto a diventare un fan di quello stesso autore. Non uno di quei fan che vuole essere toccato dal loro mito. Neanche quelli che diventano ossessivi e che vogliono farsi conoscere ad ogni costo dal loro pesonal jesus, altrimenti sclerano e tentano di conficcargli una biro sul lato sinistro del collo.
Potrei avvicinarmi e dirle questo. Umh, Sto divagando.
Potrei offrirle qualcosa da bere. Credo di avere abbastanza soldi da poterle offrire qualcosa,ma sarebbe banale; lo sarebbe perché potrei investirli in qualcosa che la colpisca davvero. Offrire drink per approcciare è qualcosa di sopravvalutato. Se lei non reggesse più di un drink? Sarebbe come darle della puttana, tanto vale infilarle banconote negli slip e chiederle di ballare sul tavolino per me.
Potrei invitarla a cena; cazzo nei film  il tipo si avvicina,le dice due frasi riciclate da internet e dopo 45 min ha già copulato nell’appartamento di lui; poi lei si alza apre il frigo e beve del succo d’arancia. Sempre. O quasi.
Non voglio una donna che si alzi dopo aver scopato per andare a bere succo d’arancia rossa, sono stufo di questi cliché; così come sono stufo di quella robaccia che gira sui social network. Tutti che pubblicano frasi tratte o dette da qualcuno che non hanno mai sentito nominare. La gente che pubblica aforismi di Shakespeare sono i peggiori,perché io adoro Shakespeare e non lo puoi  “twittare” o aggiungere una frase di un suo libro ai tuoi pensieri,al tuo stato.
E’ come un cristiano che twitti aforismi di Gesù Cristo. Se fossi Gesù mi offenderei; non credo che il suo messaggio debba essere diffuso come pensiero di un tizio iscritto al gruppo “quelli che….non sono circoncisi”.
Cavolo però è carina. Io blatero qui, e già in due si sono avvicinati a lei chiedendole qualcosa. Lei senza mai richiudere  il libro, ha discusso con entrambi il tempo di poche battute. Il primo se n’è andato sorridendo e tornando al tavolo dove lo attendevano altri amici. Che sfigati,avranno fatto tipo una di quelle scommesse sul rimorchio. Sembrano teenager in vestiti firmati. Cosa buffa. Ti pavoneggi da business-man,ma nella gestualità sei un liceale. Hai 30 anni e ancora immergi i capelli nel gel, passando allo specchio più tempo di una 15enne un pò zoccoletta
Lei è tornata a leggere il suo libro;  prima ha rivolto il suo sguardo magnetico verso di me. Dopo pochi secondi di esaltazione mi sono accorto che molto probabilmente è perché la sto fissando da parecchio. Potrei avvicinarmi e dirle “Ciao,non preoccuparti,ti fisso perché sei stupenda, non perché sono un serial killer”
Mi faccio paura da solo. Paura non nel senso di pensarmi come killer. Paura nel senso che se dicessi ad un altro me stesso una cosa del genere cambierei bar.
I bar.
I bar sono sottovalutati; non ne abbiamo la cultura, non ne vediamo l’aspetto positivo. In alcune città sono luoghi di cultura metropolitana. Ci si siede anche soli,si legge un libro, si ascolta musica, si osserva la gente. Qualcuno disegna,qualcun altro riflette, altri bevono e basta. O almeno così sembrerebbe perché spesso sono persone che soffrono o cercano di allentare la sofferenza.
Sarà una frase scontata ma è la verità. Nessuno beve solo per piacere. In fondo al bicchiere c’è sempre un dolore; emerge proprio quando il tuo bicchiere è vuoto.
Il mio per adesso ancora non s’è svuotato questa volta. Ne inizio a sentire gli effetti; quando sono brillo dico sempre le frasi che si dovrebbero dire. Quindi non dico quello che penso e la cosa non mi piace. Cosa potrei dirle, cosa. Potrei essere semplicemente me stesso. Il fatto è che  io non sono così tanto semplice, anzi,in tutta onestà credo che nessuno sia semplice. E’ sopravvalutata la considerazione  “ essere sempre se stessi non è mai sbagliato”. E’ una vita che sono me stesso e sbaglio ogni volta che respiro. Forse, in verità cerco di essere coerente. Mento solo se ciò mi porta ad un vantaggio immediato. Secondo la cultura occidentale sono un pezzo di merda; sono una persona finta. Mi difendo: sono cosciente di essere sempre un me stesso che si comporta a seconda delle circostanze e alle persone che incontra.
Nel mio microcosmo,il sole gira intorno a me.
Se avessi una figlia chiamerei i servizi sociali per farmela togliere; credo che sarei così protettivo che finirebbe a lavorare nel quartiere di Pigalle a Parigi a 14 anni. Se avessi un maschio no. Lui diverrebbe un facebook dipendente, ossessionato dalle consolle, paranoico nelle sue poche attività sociali; es.:all’ultimo banco le ragazze ridono? Stanno ridendo di lui … cazzo sembra un po’ gay. Non che io sia omofobo,se lo avessi mi definirmi “il fiero genitore di un figlio omosessuale” (forse sarebbe meglio una figlia) solo che non è quello che uno si augura. Si lo so secondo le filosofie orientali ciò che conta è solo essere felici. Ma lo si può essere anche da eterosessuali, o perlomeno da etero dovrebbe essere più facile.
Io sono matto. Se adesso La ragazza del libro usato m sentisse? Cosa penserebbe di me? Che sono matto,questo penserebbe.
I matti sono molto sottovalutati. Chi è matto? Qual è il discrimine che scinde i matti dai sani. Quali sono i criteri per identificare i matti. Escludiamo le persone affette da patologie; sono malate. È come pretendere che un ragazzo che soffre di distrofia muscolare, partecipi ad una corsa amatoriale in bici. Anzi, Il matto per me è quello che si rifiuti,pur normodotato di gareggiare con il ragazzo che ha una patologia. Quello è il vero matto,perché non ha capito niente di come tutti siamo diversi dagli altri. L’importante è accettare la partecipazione di tutti.
Lei è sempre assorta nella sua lettura; sembra che faccia pesca subacquea tra le parole, catturando le frasi che considera più significative, le parole che più la emozionano, fotografando i fondali immutabili ed incontaminati dei capitoli. Riemergere per rifiatare un attimo, quando sorseggia il suo drink. Ho notato che ha una piccola cicatrice sotto l’occhio sinistro, nulla che comprometta il suo viso da menade;  vorrei essere Dioniso. Ah se solo avessi lunghi capelli ricci,tali da potermi presentare come colui che è esposto al Louvre. Sto divagando ancora. Sono egocentrico,troppo per i miei gusti.
Devo decidermi a parlarle,;prima che vada via o che incontri l’uomo della sua vita, o quello di questa notte.
Se non le parlo, domani sarà uno di quei giorni che alzandomi e guardandomi allo specchio,non solo non mi piacerà quello che vedrò,ma sarei consapevole che ad essere riflesso c’è un gran coglione! Devo rimediare. Devo escogitare. Devo darmi fiducia.
Magari aspetto che “faccia fuori” il terzo uomo che le si è avvicinato; questo è peggio del primo; il secondo neanche lo ricordo più. Questo urla,non parla. In più sta sudando; che schifo. Hai problemi con la sudorazione ascellare? Non metterti in camicia celeste; cioè dico queste  cose un uomo le sa. Le dovrebbe sapere; si leggono sulle riveste,si sentono ai tg che evitano di narrare i fatti di politica e di cronaca. E di cronaca politica a sfondo sessuale.
Il tg ti dice: sei obeso? Non usare maglie a righe orizzontali, ti ingrassano ulteriormente E’ come se l’omino dei pneumatici francesi indossasse una maglia a righe bianche e nere; per di più lui è tutto bianco a contorni neri. Non che la tv dia sempre consigli utili; oggi gli uomini tendono a somigliare a ciò che vedono in televisione. Ora io non sono un grande fan della tv,mi piacciono i film, i serial tv, non i reality che producono “vip” o cantanti. Quello che so è che da un po gira per strada gente di celluloide. Uomini/ragazzi senza neanche un pelo,ne sul volto,ne sulle braccia. Con sopracciglia disegnate,e i capelli tutti uguali, impassibili alle forze naturali come vento e pioggia. Uomini col trucco! Nel senso femminile del restauro. Donne/ragazze tutte uguali. Tra un po sarà difficile per i padri andare a prendere le figlie  a scuola. Sembrerà che stia andando a puttane e non è questa la cosa peggiore. Avranno difficoltà enormi a trovare il frutto del loro seme. È come andare in una fabbrica tessile in cui lavorano solo cinesi. Come le distingui? Hanno pure lo stesso tono di voce.
Il terzo tipo va via sconfitto. La mia donna con il libro usato  lo ha ascoltato tutto il tempo; poi credo lo abbia mortificato; lui si atteggia un po a politico. Il tg dice “sei un maniaco sessuale? Non puoi fare il politico.” Umh no ho sbagliato esempio.
 Gesticolava in maniera isterica,mentre sudava e faceva finta di non esserlo. I politici sono sopravvalutatissimi. Più non hanno argomentazioni più la gente crede che sappiano “parlare” solo perché riescono a lamentarsi del conduttore di turno per non avergli fatto finire il concetto,quando ad una domanda cui bastava anche un semplice si,no,forse loro hanno detto tutto e il contrario di tutto di una qualcosa che nulla c’entrava. Allora sanno parlare.Se urli come un isterico,hai carattere. Se sei sempre calmo (perché il dibattito non t’interessa,sei solo in tv per fare minutaggio visivo), sei una persona seria; se fai sempre riferimenti al passato, sei un grande conoscitore di storia; se prometti il posto fisso per tutti la gente abbocca; se paghi tuttE sei il vero politico.
 La verità è che i politici parlano quasi sempre di moralità ed etica,solo che la loro è leggermente superiore a quella di un prete pedofilo. La verità è che nessuno gliele dice queste cose. E se lei facesse politica? Beh magari c’è ancora qualcuno in gamba. Tuttavia non è vestita da attivista politica. Lo sostengo dalle scarpe. Basse,comode,bianche. Le miei invece sono da politico. Nere,lucide,eleganti,con un leggero tacco per “rubarmi” qualche centimetro in più. Tuttavia io non sono un politico,ne un’attivista. Mi limitavo a votare; oggi credo che ciò che più mi rappresenti sia l’astensione. Lei la potrebbe pensare come me sull’argomento. Legge,seduta sola in un bar. Oggi la gente sembra vergognarsi di leggere,o di ascoltare musica diversa da quella che mandano in onda in continuazione solo perché hanno la casa produttrice più forte economicamente. Lei no, lei legge, ha sicuramente le sue idee,le sue passioni,le sue nevrosi,le sue paure. Di me credo avrebbe paura. La paura è sottovalutata. Ti fa capire quanto è concreto anche solo un concetto,un’idea.
Credo che frequenti l’università. Una facoltà  seria, non una tipo scienze della comunicazione. Secondo me studia lingue. Umh forse è una mia fantasia dovuta al fatto che la bacerei su ogni tipo di labbra. No forse è più “artistica”. Lettere e filosofia sarebbe una facoltà scontata da dire; voglio rischiare. Economia o Legge. Facoltà artistica? Sono confuso o forse no.
Nel tempo libero si dedica alla sua vera passione,la lettura. Magari scrive anche chissà. Potrei domandarlo a lei ed attaccare finalmente bottone. Potrebbe rispondermi che sono il quarto che ci prova stasera e che lei vorrebbe solo finire di leggere il suo libro. Cristo Santo il numero 4. Lo ritengo poco virile,devo aspettare almeno un altro turno. E’ un numero femminile il 4 e non chiedetemi perché, è così e basta. Oppure potrebbe dirmi,”hai qualcosa da dire? Dilla e basta,poi ti rispondo”
E magari ora potremmo essere arrivati a questo punto; io che ti dico cio’ che mi passa per la testa e tu che mi ascolti,allontanando chi ha provato ad interrompere i  veri pensieri di un uomo fulminato. In tutti i sensi.




Alcuni dei miei amici lo hanno già letto; non è il primo,nè l'ultimo. E' solo un racconto.

 Fossi in voi lo leggerei e poi magari,commenterei. Nuda e cruda critica

tipico cliché d'inizio anno; buoni propositi e blablabla.

Il mio,banalissimo, consiste nel condividere la mia passione per la scrittura creativa. Racconti brevi,esperienze e nevrosi